Mostra fotografica di autori vari
A cura di Associazione Ikonica e Associazione TerzoTropico-ASP

QR Photogallery – Via Sant’Isaia, 90 Bologna
Inaugurazione 24 giugno 2022 ore 18
Mostra aperta dal 24 giugno al 23 luglio
Orari di apertura: lunedì – venerdì dalle ore 9 alle ore 19; sabato dalle ore 9 alle ore 14
"Ogni tre giorni una donna viene uccisa da un maschio, a volte viene uccisa con i suoi bambini. Se il maschio possiede un’arma, la usa. I maschi che non hanno una pistola o un fucile usano quello che trovano. Un coltello, un martello, un bastone o solamente le mani.
Queste sono le vicende che mi è capitato di fotografare. Madri e figli uccisi, figli sopravvissuti, maschi
vigliacchi al punto di non riuscire a uccidersi. Ho visto gli occhi di un bambino al quale il padre aveva ucciso la madre e ho visto l’assassino portato via in manette.
Sono un fotoreporter e da oltre 30 anni lavoro a La Repubblica, nella cronaca di Roma.
Ho visto una donna decapitata, una ragazza data alle fiamme. Ne ho viste tante di donne uccise e tante menomate per sempre, bruciate con l’alcol e la benzina. Ho incontrato molte persone disposte ad aiutarle, donne che aiutano altre donne, polizia, carabinieri, assistenti sociali, avvocatesse, psicologhe pronte a dare se stesse per portare aiuto. Chi per il proprio lavoro chi in associazioni create per quello scopo. Purtroppo spesso mancano i fondi, molte di queste associazioni non hanno di che andare avanti.
Sono uno dei soci fondatori dell’associazione Ikonica. Sono anche un docente di fotografia all’interno dell’associazione e da circa dieci anni cerco di veicolare la fotografia al di fuori delle realtà dei social, cercando di trasmettere quello che ho imparato. Ho cercato di far capire che la fotografia è da sempre uno dei più potenti mezzi per veicolare idee e sentimenti.
Da qui l’idea di promuovere, tra le socie e i soci di Ikonica, un lavoro fotografico che potesse descrivere quello che si prova di fronte a una tragedia quale è la violenza di genere.
Così è nato il progetto SEI BELLA DA MORIRE, al quale hanno aderito in tanti, con lo slancio e l’entusiasmo dati dalla possibilità di esprimersi nella massima libertà.
Chi era più esperto ha aiutato chi era meno attrezzato, pur rispettando la sensibilità e la visione del
fotografo. Donne e uomini capaci di esprimere quello che sentono e provano di fronte a questa tragedia. Ora le foto ci sono e sono esposte senza premi o riconoscimenti particolari, se non la testimonianza di quello che provano le persone comuni.
Tutte le foto sono bellissime e tutte esprimono i sentimenti e l’esperienza di vita di ogni fotografa e
fotografo. Riflettono il sentimento più intimo e profondo di ognuno di noi.
La mostra ha anche lo scopo di raccogliere fondi da devolvere a una o più associazioni che si occupano di donne che hanno subito violenza, fortunatamente sopravvissute e scampate alla furia dei loro aguzzini."
Angelo Franceschi
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